Problemi di erezione : Non basta parlare solo di stress

Età media 45 anni, sposato, lavoratore (dipendente, libero professionista o pensionato): è questo l’”identikit” di un italiano su tre che, da almeno un anno convive con un problema sessuale chiamato “disfunzione erettile”. Una malattia ancora in buona parte sommersa ma diffusa (arriva a colpire il 50% dei maschi fra i 40 e 70 anni), con ha forti implicazioni sociali poiché porta con sé sia un deterioramento della relazione di coppia sia una sofferenza psicologica (che in alcuni casi può portare ad una patologia depressiva) per l’uomo.
Purtroppo solo una minima quantità di uomini si rivolge al medico (può essere quello di famiglia, come uno specialista urologo o andrologo) per segnalare il proprio disagio; la maggior parte tende a minimizzare - specie i più giovani - per vergogna, timore, paura. Un atteggiamento che nella maggior parte dei casi porta al peggioramento del quadro complessivo che al contrario, affrontato per tempo, potrebbe risolversi con successo dopo un’accurata diagnosi e cure adeguate.
Come prima cosa va sottolineato che la disfunzione erettile non è un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento: in questa età la frequenza dei rapporti viene ridotta, ma l’attività sessuale resta soddisfacente e costituisce un elemento importante per il senso di benessere dell’uomo. La disfunzione ha numerose cause, spesso non semplici da individuare, che hanno a che fare con l’incapacità di ottenere e/o mantenere una sufficiente erezione del pene sia per il proprio piacere sia per quello del partner, all’interno di un rapporto sessuale. Può verificarsi saltuariamente e non avere risvolti di tipo psicologico, oppure ripetersi più volte e diventare un problema cronico, con riflessi su benessere e autostima.
Le cause sono molteplici, possono agire separatamente o sovrapporsi le une alle altre; vediamole:


Malattie cardiovascolari



Riguardano specialmente gli uomini con più di 60 anni e costituiscono il 60% delle cause di impotenza. Nella maggior parte dei casi sono causate dall’arterioscerosi che, restringendo e irrigidendo le arterie, causa una forte riduzione sanguigna all’intera rete dei vasi e quindi anche alle arterie del pene. Fumo, alcol, ipertensione, ipercolesterolemia giocano un ruolo negativo.


Diabete



La carenza d’insulina o il suo errato utilizzo da parte dell’organismo alzano il livello di glucosio nel sangue; in conseguenza di ciò i vasi - specie i più piccoli - si alterano riducendo il flusso sanguigno e gli stimoli nei nervi coinvolgendo anche quelli che regolano l’erezione.


Squilibri endocrini



Anche l’ipogonadismo, la ridotta funzionalità delle gonadi (i testicoli negli uomini) che comporta la carenza di testosterone, può essere in varia misura responsabile di questa grave patologia. Una minore disponibilità di testosterone nel sangue può provocare infatti cambiamenti fisici dei genitali e alterazioni del tessuto erettile che si ripercuotono sull’erezione.


Eventi isolati, dopo una certa età o quando si attraversa un periodo di stress, sono frequenti e non devono allarmare. Quando invece il fenomeno diventa ricorrente bisogna vincere l’imbarazzo e consultare il proprio medico o un urologo o un andrologo.
Oggi esistono alcuni farmaci in grado di restituire una vita di relazione normale a coloro che ne soffrono. Bisogna però tener presente che non sempre i farmaci normalmente utilizzati per DE riescono da soli a risolvere il problema. Quando, infatti, la disfunzione erettile è causata anche da carenza di testosterone, per ottenere risultati soddisfacenti alla terapia tradizionale bisogna affiancare una terapia ormonale sostitutiva


Cause neurologiche



Lesioni cerebrali o del midollo, causando l’interruzione dei circuiti di controllo degli stimoli sensoriali sono responsabili della mancanza di erezione. Alcune patologie quali l’infarto cerebrale, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e l’Alzeheimer causano importanti disturbi di erezione.
Insufficienza venosaQuando il sistema venoso e le sue valvole non riescono a trattenere il sangue l’erezione può attivarsi, ma non rimanere stabile.


Congestione pelvica



Infiammazioni o disfunzioni alla rete venosa della zona che va dal retto, dei testicoli, della vescica, della prostata determinano uno squilibrio circolatorio e di drenaggio che possono causare una disfunzione erettile o il suo opposto (il priapismo, vale a dire un’erezione persistente). Questo disturbo è spesso associato alla presenza di emorroidi.


Stress e cause psicologiche



Ansia, preoccupazioni, depressione, paure, sensi di colpa, crisi di panico inibiscono la risposta erettile e abbassano il desiderio sessuale. Molto spesso questi disturbi sono conseguenti alla disfunzione, alla paura di non essere adeguati alla prestazione sessuale e necessitano di un intervento di tipo psicologico.


Malattia di Peyronie



Si tratta di una malattia rara che causa un’infiammazione sotto forma di microtraumi o di alterazioni metaboliche locali che causa cicatrici che impediscono l’erezione.


Farmaci



Alcuni farmaci hanno come controindicazione proprio la disfunzione erettile, tra questi anche quei per le patologie cardiovascolari, gli antidepressivi, i tranquillanti, i sedativi che, se abbinati a fumo e alcol aumentano disturbi e problemi, oltre a poter causare lesioni vascolari.


Come diagnosticare la disfunzione erettile



Poiché come abbiamo visto le cause possono essere molteplici è bene rivolgersi al medico appena si ha qualche dubbio. Un’attenta valutazione dei sintomi, delle abitudini comportamentali, dei trattamenti farmacologici in corso consentirà al medico di fare gli accertamenti necessari prima di proporre una terapia.


Esami del sangue e delle urine



Si effettueranno esami ad ampio raggio, dai livelli di colesterolo, trigliceridi, glucosio, bilirubina e creatinina a quelli ormonali (testosterone, DHT, FSH, LH, tiroidei) oltre all’emocromo.


Test di funzionalità erettile



Servono per verificare l’afflusso di sangue al pene e la conduzione degli impulsi dei nervi
Ecografia pelvicaSi effettua sia in erezione (tramite un’iniezione di un vasodilatatore) sia in flaccidità per verificare i tempi di erezione


Esame della prostata e dei testicoli



Si effettuano per escludere congestioni e/o processi infiammatori della prostata in quanto questi, modificando i flussi di sangue, potrebbero causare problemi.


Cavernosografia



Si effettua in casi particolarmente dubbi di tipo strutturale iniettando un liquido di contrasto in situazione di flaccidità ed effettuando una radiografia e, subito dopo, un vasodilatatore registrando radiograficamente le immagini dell’erezione.
Oltre a questi esami in alcuni casi si effettuano dei controlli delle erezioni notturne spontanee (NTP) che si verificano durante il sonno (nella fase REM) attraverso l’applicazione di fascette che registrano l’attività.


Il trattamento



La terapia può essere articolata e prevedere sia un trattamento farmacologico sia una terapia psicologica ai quali è utile associare, quando è necessario, terapia di coppia, attività di deconcentrazione attraverso pratiche quali lo yoga, o percorsi shiattsu-ayurvedici. E’ inoltre importante modificare il proprio stile di vita (evitando alcolici e fumo, sovraffaticamento, stress e praticando attività fisica) e adeguare la propria alimentazione (evitando cibi troppo elaborati, bevendo molto acqua, utilizzando verdure e frutta fresche, grano integrale, olio extravergine, pesce e carni bianche). Ricordatevi soprattutto che solo superando imbarazzo e timore e rivolgendovi al vostro medico curante o ad uno specialista il più presto possibile, riuscirete a risolvere i vostri problemi.

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